mercoledì 23 novembre 2011

DUE PORTE

"Un uomo sapiente desiderava ardentemente capire cosa sono il Paradiso e l’Inferno. Il suo desiderio si esaudì. Si trovò davanti a due porte. Ne aprì una e guardò all’interno. Vide una sala larga e luminosa, con tavole riccamente imbandite di ogni prelibatezza. Ma le persone avevano un aspetto deperito e malato, erano tutte tristi e disperate perché avevano alle estremità delle braccia delle bacchette lunghissime che impedivano loro di portare il cibo alla bocca e dunque di poter godere di tutta quella magnificenza. “Avere tutto a portata di mano e non saperlo cogliere è l'"inferno", pensò il sapiente.

Aprì la seconda porta e vide una sala larga e luminosa, uguale in tutto e per tutto a quella dell'inferno. Stesse file di tavole imbandite,stesse prelibatezze. Ma lì erano tutti felici, anche se anche loro avevano le bacchette lunghe attaccate alle braccia che gli impedivano di portarsi il cibo alla bocca. Erano felici perché si imboccavano a vicenda. Ciascuno aveva imparato che le bacchette non gli consentivano di nutrire se stesso ma gli permettevano di nutrire il proprio vicino. Quelli dell’altra sala invece non pensavano che a loro stessi…

Il sapiente capì che quello era il paradiso.

Questa fiaba vuole trasmettere questo messaggio: la vera differenza la fanno le persone. Dove ci sono egoismo e chiusura c'è inferno, dove ci sono altruismo e umanità c'è paradiso. Una frase buddista a me cara dice: "se accendi una lanterna per un altro quella luce illuminerà il tuo stesso cammino" (Nichiren Daishonin)"

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